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Vaticinia, seu, Praedictiones illustrium virorum, 1600
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X. La Luna arma de' Piccolhomini Splentette, ma per poco; non hauendo campato Pio Terzo, che fu di quelli, nella degnita Ponteficia piu di giorni ventifei. XI. Combatte Giulio II. molto, per ibeni della Chiesa; di cui aumento il dominio temporale, occupato da molti per forza. XII. Diuoro Leone X. le pecore perche fu luberlissimo, & prodigo; & hebbe la pelle d' agnello, essendo stato mite, & piaceuole. XIII. Era in Spagna Adriano VI. adaltro pensando, che al Papato; & eletto fu dopo molto contrasto de i Cartinali. XIIII. L'empio diremo che fusse il Duca di Borbone, che assaltando Roma la sualigio assedio Clemente VII. riputato da gli huomi ni souerchiamente auaro. XV. Questi fiori sono i Gigli di Paolo III. che per arricchire i suoi, priuo di due citta la Chiesa. XVI. Non pero e detto empio Giulio III. come che fusse scelerato, mapiu tosto non pio, poiche al debito suo non sodisfece, come se credeua. Gerreggio con causa guista, e degnamente per la Chiesa. XVII. Che scaciatti furono i Profeti falsi da Marcello, diremo con verita, se haurem riguardo a quel ch' edh dterminato s' era di fare, per la riforma de costumi. XVIII. Con prudenza di certi Cardinali fu eletto Paolo IIII. tra molti competitori, il quale mostrossi coraggioso in assai cose; & poco fu amato da Romani dopo la sua morte come ogn'vno sa. XIX. Come questa predittione a Pio IIII. si conformi, vegghhilo il curuiso, che io per me non trouo conuenirseli; se pero dir non
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X. La Luna arma de' Piccolhomini Splentette, ma per poco; non hauendo campato Pio Terzo, che fu di quelli, nella degnita Ponteficia piu di giorni ventifei. XI. Combatte Giulio II. molto, per ibeni della Chiesa; di cui aumento il dominio temporale, occupato da molti per forza. XII. Diuoro Leone X. le pecore perche fu luberlissimo, & prodigo; & hebbe la pelle d' agnello, essendo stato mite, & piaceuole. XIII. Era in Spagna Adriano VI. adaltro pensando, che al Papato; & eletto fu dopo molto contrasto de i Cartinali. XIIII. L'empio diremo che fusse il Duca di Borbone, che assaltando Roma la sualigio assedio Clemente VII. riputato da gli huomi ni souerchiamente auaro. XV. Questi fiori sono i Gigli di Paolo III. che per arricchire i suoi, priuo di due citta la Chiesa. XVI. Non pero e detto empio Giulio III. come che fusse scelerato, mapiu tosto non pio, poiche al debito suo non sodisfece, come se credeua. Gerreggio con causa guista, e degnamente per la Chiesa. XVII. Che scaciatti furono i Profeti falsi da Marcello, diremo con verita, se haurem riguardo a quel ch' edh dterminato s' era di fare, per la riforma de costumi. XVIII. Con prudenza di certi Cardinali fu eletto Paolo IIII. tra molti competitori, il quale mostrossi coraggioso in assai cose; & poco fu amato da Romani dopo la sua morte come ogn'vno sa. XIX. Come questa predittione a Pio IIII. si conformi, vegghhilo il curuiso, che io per me non trouo conuenirseli; se pero dir non
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